giovedì 17 aprile 2014

Io amo gli animali?

Gli animali e la natura mi piacciono molto. Mi sento pienamente parte della natura. So bene che se uno squalo mi trova nuotando al suo fianco mi morde, cosi come farebbe una tigre, un leone un ghepardo nella savana. Non sono assolutamente d'accordo con nessuna forma di sfruttamento degli animali. Le galline, le mucche, i maiali, i pesci, ma in generale tutti gli esseri viventi hanno tutti bisogno di spazio, di mangiare alimenti naturali e di vivere una vita degna, nel rispetto prima di tutto della natura (bene di tutti) e non degli interessi economici. Detto ciò', come parte integrante della natura, come animale di specie uomo e quindi onnivoro, non posso, non voglio e non devo rinunciare a mangiare carne o usare la natura a mio vantaggio. Questo è qualcosa che va' ben oltre le nuove tendenze vegane o vegetariane, il falso moralismo di chi si dispiace per il maialetto mangiato pero indossa scarpe in pelle, o di chi si bacia con cani e gatti. Rispettare la natura e amare gli animali non è questo. Al momento ci troviamo davanti a un’ignoranza e chiusura culturale senza precedenti. Specie perché fino a poco tempo fa’ questi fatti non si potevano portare a conoscenza di tutti. Quando dico ignoranza intendo:  l'ignoranza di chi si lamenta per il cinese che mangia i cani pero mangia altri animali, di chi si dispiace per i pulcini morti nelle fabbriche ma getta le ciche per strada, di chi considera un cavallo tutta la sua vita e considera chi mangia la carne un criminale. E' inutile che cerchiamo di trovarci d’accordo, é inutile cercare di spiegarci e giustificarci gli uni con gli altri, e  ancor meno utile cercare di incolparci. Quello che non riusciamo a capire del comportamento degli uni e degli altri è dovuto ad una distanza culturale, a diversi valori che diamo alle cose che ci circondano, tale per cui non riusciamo a capirci gli uni con gli altri. Le frasi più comuni dei giorni nostri: Ma come fanno i gay? Ma come fanno a mangiare l’hamburger!? Ma come fanno a gettare cosi tante bottiglie di plastica in mare?  Da Sardo, orgoglioso di una tradizione antica, e di cosi tante delizie culinarie ma anche di una certa ritualità e di uno specifico atteggiamento nei confronti degli animali e delle bestie, non considero nessun pastore o allevatore o anche cacciatore migliore o peggiore di chiunque altra persona. So’ soltanto che ci sono persone, e che la maggior parte di queste sanno che, la loro vita è estremamente legata alla natura, e quindi questa merita rispetto. I maialetti, gli agnelli non soffrono. Loro son parte del ciclo naturale di cui noi siamo parte.  Questo lo posso dire con tutta serenità perché non ho mai visto un pastore far soffrire una bestia, mentre si vedono tutti i giorni, bambini, soffrire e morire  per colpa di gente in giacca e cravatta.  Quindi a chi pensa di fare moralismo, per il capretto, il maialetto e o anche le galline voglio chiedere: come rispetti la natura nel suo complesso? Puoi realmente dire di essere uno che vive a pieno nell’equilibro naturale, o pensi che la soluzione sarebbe che noi uomini ci tagliassimo fuori? Prima di rispondere, pensa: se’ ti tagli fuori non ti stai forse considerando al di sopra?

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