Come sarà
successo? Io mi immagino quel giorno in cui decisero di abbandonare la terra
ferma e arrivare in Asia su dei tronchi come avevano già fatto molte volte sul
fiume. Magari uno ha detto all'altro tu dici: - acqua, acqua, acqua! tante
volte quanto io impiego ad andare a e tornare dall'altra parte del mare,
stabiliremo cosi quanto è lontano!?! Cosi hanno anche inventato il gioco di
acqua fuoco no?
AAAAAAwh! se solo si fosse dato una bella pietrata sulle
palle quel giorno, anzi che iniziare a contare e cosi scandire il tempo e
misurarlo, l’uomo, non sarebbe forse più felice? E’ cosi che è iniziato tutto. IL
RITARDO per esempio fu inventato esattamente in quel momento, e cosi anche una
nuova classe a cui io appartengo praticamente da sempre, i ritardatari. Come
diceva sempre “Tziu Flaviu” (bidello) a scuola: Pisano! Finas’e sa dia e s’esami asta
benni in ritardu! (Anche il giorno dell'esame arriverai in ritardo!) E infatti fu’ cosi. Si
perché avere i minuti contati e qualcosa che non mi va bene per niente,
diciamoci la verità, se vuoi vivere bene, se sei libero, se la vita tela godi
davvero, come puoi contare il tempo che passa? La verità è che stabilire orari
e momenti precisi è una cosa che ci è del tutto sfuggita di mano. Io queste
persone che anche quando escono dicono, ci vediamo alle 8:00 e alle 7.45 sono già
li, proprio non le capisco. Vi voglio chiedere, con grande umiltà e sincerità:
ma non avete niente da fare che aspettare esattamente quel momento della serata
in cui sarete li precisi fuori al vostro appuntamento? come se tutta la
giornata dovesse ruotare attorno a quell'esatto momento! e tutti gli altri
momenti? Mi dispiace ma io non posso e non voglio discriminare, né le persone
che usano questa tecnica, liberissime di scegliere come gestire la propria
vita, purché questo non voglia dire causarmi stress, specie ingiustificato come
nel caso di uscite rilassanti e di svago, e mi si ripeta ogni 10 minuti, sei
pronto sei pronto? Se devo uscire voglio farlo in tutto relax! Cosi come non
voglio discriminare gli altri minuti, gli altri secondi o qualunque altro’ attimo
della mia vita che voglio godermi a pieno, riempendolo di attività e di cose da
fare che potrebbero’ con grande probabilità causare un ritardo negli attimi di
vita successivi. Ma diciamoci la verità, come diceva Tonino Carotone, il futuro
è incerto, il presente è quello che conosciamo! Viviamolo tranquilli,
godiamocelo! Che non mi si fraintenda, se domani mattina ci mettessimo a
DISTRUGGERE TUTTI GLI OROLOGI e smettessimo totalmente di contare il tempo non
so se il mondo sarebbe meglio o peggio. Immagino il caos con i treni e con gli
aerei, o ancor peggio, il giorno di paga, quand'è? Boh!, facciamo che ti pago
quando mi va’! ma diciamoci la verità
non ci piacerebbe provare? Non vorremmo tutti quanti che questo accadesse
almeno per 1 mese all'anno. Ecco se potessi farlo io proclamerei il NONE TIME
MONTH, un mese sabbatico
in cui ognuno può arrivare a l’ora che gli pare a
lavoro e qualunque altro appuntamento, un mese in cui ognuno decide quanti anni
a in base a quanti se ne sente e non in base a quella etichetta che tutti
riconoscono che parte nel contare gli anni da quel giorno in cui sei nato e ti
perseguita per tutta la tua vita. Che poi alla fine il compleanno è il giorno più
brutto di tutta la vita per chi compie glia anni; si perché ti svegli la
mattina e sai che quel giorno sarà in qualche modo speciale per te, e deve
essere diverso dagli altri, per forza! Cosi inizi a chiederti come mai quella
persona o quelle persone a cui tieni particolarmente non abbiano ancora
chiamato, e anche come mai tu non ti ricordi di aver fatto gli auguri il giorno
del loro compleanno (questo solo io). Inizi a pensare se per la tua età sei in
regola con il meccanismo di vita ufficiale stabilito dal sistema sociale di
vita organizzata in comunità di vari dimensioni, e ti chiedi se sei al passo
con i tempo o se magari dovresti essere in un’altra posizione, tutte cose ben evitabili
se solo si smettesse di contare il tempo! Per finire ci sarà il culmine della
giornata in cui tutti ti faranno gli auguri e ti metteranno al centro dell’attenzione,
magari chiedendoti un discorso che tu improvvisi in positivo, contro la tua stessa
volontà, per evitare di annoiare gli ospiti. Il tempo è relativo, lo ha detto
anche Einstein, come si puo’ dire di no a lui? Quello che lui spiegava ‘e che
sostanzialmente il tempo va a due diverse velocità per chi aspetta e per chi arriva, e che quindi
dipende del tutto dalla percezione che noi umani ne facciamo. Per esempio
paragoniamo due persone agli antipodi. Non so’: Papa’ Francesco e Vasco Rossi.
Logicamente per loro due il tempo va a diverse velocità e anche se teoricamente
più giovane, io credo che Vasco si senta ben più vecchio di Papà Francesco,
solo per una sostanziale differenza in esperienze (non migliori o peggiori) ma
semplicemente diverse, e per questo motivo in grado di trasmettere una sorta di
relatività del tempo per la quale son sicuro che il beato Checco non si sente cosi avanti negli
anni. Insomma il mio messaggio vuole essere: “Se vogliamo essere liberi dovremo
iniziare eliminando quelli elementi che ci hanno resi schiavi!” La misura,
questo grado di analisi delle cose che consente termini di paragone a una sola
variabile, non tiene conto di tanti altri fattori che dovrebbero
influenzare la nostra vita e le nostre scelte, e per questo motivo per
migliorare la nostra vita’ dovrebbe essere rivista e rivalutata. Vivete ogni
vostro attimo della vostra vita, non solo i 18 anni, la laurea, la prima volta,
il giorno in cui mi son comprato la macchina nuova.
PS: Anche oggi
ero in ritardo a lavoro. Non ci riesco è più forte di me.
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