C’era una volta una scimmia che decise di abbandonare gli
alberi ed iniziare camminare sulla terra. Ma questo avvenne circa dieci milioni
di anni fa’, ormai e’ difficile ricordarlo. Cosi le scimmie si son dimenticate
di quando abitavano sugli alberi e infatti preferiscono camminare per le vie
del centro, ogni tanto si lamentano di quello che le altre scimmie fanno e ad
un livello estremo arrivano addirittura ad odiarsi gli uni con gli altri
facendosi la guerra. Un motivo di odio tra noi umani, oltre a quello ridicolo
della religione è il colore della nostra pelle. Attraverso Bob Marley a John Lennon,
passando per Gandhi e gli altri grandi profeti la gente ha moralmente
interiorizzato l’idea che il razzismo è qualcosa di sostanzialmente sbagliato e
che dichiararsi apertamente razzisti è grave e sconcertante nella maggior parte
delle culture moderne, incluse molte culture Asiatiche e Africane. Detto cio’ rimane il fatto che, non hai una sola persona che in un qualche modo,
anche involontariamente non si metta al disopra degli altri o come portatore di
una verita’ piu’ vera e giusta e che quindi lo rende migliore a partire dal
sottoscritto. Spesso ho discriminato i Cagliaritani. Mi dispiace. Ho amici e
parenti a Cagliari, ma considerandoli
pressoche’ gente erroneamente emancipata, e quindi piu’ lontani da quelli che
io considero valori importanti per la vita, come il mangiare sano, la famiglia,
e il non stress, ho fatto considerazioni negative che non hanno niente a che
vedere con Cagliaritano o Maurritano in senso stretto. Per esempio l’altro
giorno qui a Barcelona entra in un bar un ragazzo (molto bianco) di evidenti
origini anglosassoni, e indovinate voi cosa indosava? La maglietta del
Cagliari. NON CI CREDO. Per me era un eroe, dovevo offrirgli da bere. Cosi dico
al barrista che il primo giro lo pago io. Poi scopro che è in compagnia di un collega di
Cagliari e in lei rivedo quella calma piatta, quella sorta di indifferenza che da
quasi per scontato il mio gesto e che lo considera antiquato, di
una persona che viene da una sardegna di un’altro tempo e che in qualche modo
oggi giorno è innecessario. Insomma mi considera inferiore? Non esattamente in fondo io e lei siamo entrambi sardi, la nostra pelle è pressochè uguale eppure non c’e’ questa
grande intesa, questa stima reciproca che invece provo per “l’omino bianco”, che è in realtà è Irlandese e culturalmente molto più distante da me. Insomma
il razzismo alla fine non ha niente a che vedere con la nostra pelle, parte da
concezioni ben più profonde che vanno dall’attegiamento e dal comportamento in
determinate situazioni, ed è generato da una sorta di campanilismo umano, vivo un po’
in tutte le società e culture a tutti i livelli, ed è inasprito da condizioni economiche
e sociali. Il razzismo è visibile nelle micro culture come gli Orrolesi contro
i Nurresi (amici per la pelle all’estero) fino ad arrivare a regioni (La
Sardegna contro l’Italia o la Cataluna contro la Spagna, I Lombardi contro i
Laziali e Campani contro i Sardi) e religioni o continenti interi (I Cinesi
contro il resto del mondo). Siamo tutti in qualche modo razzisti e vittime di
razzismo e allo stesso tempo incapaci di pensare che in realta’ non ci
dovrebbero essere Nazioni, o razze o confini, ci sono infatti semplicemente PERSONE indipendentemente dal
colore della pelle, SIAMO SCIMMIE CHE CAMMINANO SULLA TERRA FERMA.
Per esempio prendiamo l’Italia. C’e’ gente che ancora oggi
considera il Sud ed il Nord due diverse regioni e diciamoci la verita’ è un po’
cosi. Ma alla fine pensateci bene l’Italia che cos’e’? Una terra distribuita in
lungo dove si incontrano frutti e ortaggi che crescono a tutte le altitudini e
ad un enorme varieta’ di climi, garantendo per esempio la varieta’ e quindi la
straordinarieta’ della cucina che ci ha resi famosi in tutto il mondo. E cosi
se non fosse per i limoni Siciliani, i vini Toscani, le mozzarelle Napolotane,
Il pecorino Sardo e le mele Venete non saremmo l’Italia che siamo. Difronte a
questa grandezza ineluttabile che è la natura a nostra disposizione come potete
ostinarvi a sentirvi diversi? Lo stesso vale per le salsicce di Orgosolo, e le
Launedas di Muravera e le pianure del campidano, siamo il risultato di un
unione, è questo mix che ci rende migliori, come disse una volta un grande
leader: “Ognuno di noi da solo non vale nulla”. Perché ci ostiniamo a
dividerci? Cosi, io mi appello a quelle
grandi personalita’ che hanno reso il mondo migliore in tutte le nazioni.
Personalita’ come Albert Einstein (Austriaco), Antonio Meucci(Italiano),
Confucio (Cinese), Mohammed Ali ( USA), ma anche tanti personaggi che purtroppo
non conosco, o non si conoscono perché le loro opere sono il risultato del lavoro
di tante persone e comunità, come chi ha inventato i numeri o la matematica (Arabi).
Mi sapete dire chi meglio di tutti ha creato o inventato qualcosa che ha
migliorato la vita degli esseri umani in totale? E chi invece l’ha peggiorata?
Ognuno di noi puo’ dare davvero una spinta straordinaria al miglioramento del pianeta e della nostra societa’ ma dobbiamo abbandonare queste idee
vecchie e antiquate, questi antichi preconcetti che si sono sviluppati con l’evoluzione
e oggi sono un limite alla evoluzione stessa. Provate quindi a tornare indietro
di dieci milioni di anni, immaginatevi quelle scimmie che camminano sulle
praterie Africane, che si ostinano a spingersi più in là, i primi veri uomini e
donne coraggiosi. Si consideravano davvero superiori? Chi ha bisogno di considerarsi migliore e quindi
diverso è la vera vittima, non di razzismo ma di ignoranza perché non ha capito
che siamo tutti solo ed esclusivamente scimmie.
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